La Prof. ssa Anita Garibaldi si lascia intervistare dai ragazzi della scuola secondaria di I grado di Castignano.

Il 4 dicembre scorso, noi alunni della Scuola media San Giovanni Bosco di Castignano, abbiamo avuto l’onore di incontrare la pronipote di Giuseppe e Anita Garibaldi, la giornalista e scrittrice Anita Garibaldi (Nate dal mare. Le donne di Garibaldi, Ed. Il Saggiatore).

“Il suo bisnonno viene ricordato spesso, ma di Anita difficilmente si parla. Lei cosa ci può raccontare a proposito?

Anita fu l’unico grande amore di Garibaldi e con lui condivise sogni e ideali.  Fu proprio sul campo di battaglia che, con un colpo di fulmine, i due giovani si incontrarono e si innamorarono,  segnando l’inizio di una grande storia. Non si parla di una donna comune, ma di una ragazza combattiva e testarda che, anche con un bambino in grembo, non ha posato le armi.                                                                                          Anita morì giovanissima, a 28 anni, dopo l’esperienza della Repubblica Romana, lasciando suo marito, quattro figli e un segno indelebile nella nostra storia.

“Con il progetto 1000 donne per l’Italia lei si è adoperata per  promuovere il ruolo femminile. Cosa pensa delle donne di oggi?”

Nella società odierna la donna si è fatta spazio nel mondo del lavoro e della politica, ma c’è da precisare che negli ultimi tempi vedo un po’ troppo spesso donne in parlamento con petto di fuori e tacchi a spillo, incuranti del fondamentale compito che sono portate a compiere.                                                                                               È molto importante che uomini e donne collaborino in modo solidale, come Anita e Giuseppe, che insieme si dedicarono a popolo e famiglia.                                                                                                                                                  Questo è un insegnamento soprattutto per voi ragazze, affinché impariate a valorizzarvi per la vostra ricchezza interiore e non mettendo in mostra il vostro corpo.

“Quando aveva la nostra età, le è mai pesato il nome che porta?”

Ricordo che, quando avevo la vostra età, il ragazzino per il quale avevo una “cotta”, dopo avermi  baciato, esclamò: “Finalmente ho avuto l’onore di baciare una Garibaldi!” Ma, a parte questo episodio, non mi è mai pesato il nome che porto e non mi sono mai sentita“privilegiata”. Sono stata però abituata, fin da piccola, ad essere una persona onesta e combattiva, e sempre al pari dei miei fratelli maschi.

Noi ragazzi con Anita Garibaldi