Claudia, una mia compagna di classe, è la bulla della scuola e tutti la temono.

Ad esempio, ieri mattina, ha preso in giro Lara, la mia migliore amica, dicendole che era una nana.

Io sono intervenuta e l’ho minacciata: se avesse continuato a prendere in giro tutti, lo avrei detto alla preside.

Rimase in silenzio e se ne andò.

Per un periodo, ha smesso, e poi sfortunatamente ha cominciato di nuovo.

Tutti la seguivano e se lei diceva una cosa (giusta o sbagliata), nessuno poteva contraddire.

Un bel giorno,Lara ed io stavamo facendo i compiti insieme, quando ad un certo punto lei esclama:- Ho trovato! Diffonderemo una bugia imbarazzante su Claudia a scuola, così la umilieremo fino in fondo!

Entrambe eravamo d’accordo e così il giorno dopo fu.

All’intervallo, la metà della banda di Claudia ci corse dietro per entrare a far parte del nostro gruppo.

Piano piano, tutta la classe abbandonò il suo gruppo, e lei rimase sola.

Tutti i giorni se ne stava su un angolino.

Dopo una settimana, le andai a parlare del suo comportamento, e lei mi disse piangendo che a casa sua la situazione peggiorava sempre di più, così i vicini chiamarono gli assistenti sociali che la portarono via e la misero in un’altra famiglia.

Nella sua nuova casa era tutto perfetto, ma le mancavano i suoi genitori e quindi sfogava la sua tristezza e rabbia sugli altri.

Prima di questo episodio, la odiavo a morte, ma ora ho capito che non tutti i bulli sono cattivi, altri invece hanno solo bisogno di un po’ di sostegno.

Aurora Merletti