C’era un orso, lo chiamavan sognatore,

e a tutti gli altri si sentiva superiore.

Si mise in testa di scalare una montagna,

partendo, ovviamente, dal mare che la bagna.

Si armò di piccozza, chiodi e pelliccia,

e già a venti metri aveva la pelle sudaticcia.

Ma l’ orso polare, color bianco zuccherato,

ahimè, era quasi sempre affamato.

Due volte al giorno scendeva verso il mare

per i pesci e le foche da divorare !!!

Ma la cosa di cui l’orso non s’accorgeva,

è che la montagna man mano si scioglieva.

Come torta di gelato in un tiepido brodo

che la vetta dell’ aisberg si trasformò in un approdo.

Quando l’orso raggiunse la vetta,

lanciò un forte urlo di disdetta.

Lo sentì anche Nettuno,

che, con gli altri dei fece un raduno.

Trasformò l’orso, triste e deluso,

in un orso marino maestoso.